domenica 10 marzo 2013


YOUP(SI DICE YUP) E IL SUO VICINO DI GABBIA

Dopo molte avventure in Brasile, il tapiro Youp fu catturato e portato in un bello zoo (puoi leggere una storia di questo tapiro in fondo al blog). Qui incontrò un animale fantastico: “il cervo straiato merdioniale” o almeno lui legge così (il suo vero nome è cervo striato meridionale, è inventato dalla mia fantasia ed è descritto proprio sotto questo post)

Quando si svegliò Youp si sentì un po’ strano, sembrava solo che avesse cambiato habitat o almeno zona, il posto era molto simile alla foresta amazzonica, ma presto sentì delle voci di persone, Youp spaventato scappò, perché non sapeva di essere in uno zoo, ma poi si fece avanti e vide che era in una specie di gabbia grandissima circondata da una recinzione. Sbirciò da dietro un albero e vide che la gente non gli mostrava attenzione: erano tutti attratti da un animale strano. Era come Gigino, ma con strisce nere. Capì che il suo nome doveva iniziare con la parola cervo e allora lesse il cartello sulla recinzione che li separava «cervo straiato merdionale».  Lo chiamò: «Ehi amico con le corna, ho visto un tuo parente: era il mio migliore amico e si chiamava Gigino, ora è morto.» Lui disse: «eh?!?» dopo un po’ aggiunse che in parte l’aveva sentito e gli disse che gli dispiaceva per la morte di Gigino.
Passarono i giorni e Youp si annoiava, tranne quando alcuni visitatori gli scattavano foto, in quei giorni aveva scoperto a che cosa servivano le macchine fotografiche e quando le puntavano su di lui agitava il naso o muoveva le orecchie, oppure agitava il suo didietro e magari faceva scatti avanti e indietro. A volte parlava con il cervo striato meridionale  (era così il suo vero nome) e solo dopo un mese si presentarono: quel cervo si chiamava  Riòmol.
Col passare del tempo divennero grandi amici perché parlavano molto tra di loro, raccontandosi della loro vita, facevano gare di velocità, suonavano insieme sulle recinzioni, sulle foglie secche e su altri elementi presenti intorno a loro. Ormai quasi nulla li poteva separare e decisero che dovevano unire le loro gabbie. Lo fecero scavando un mini-tunnel sotto la recinzione con gli zoccoli e le corna: era molto faticoso ma ci tenevano tanto. Alla fine i nostri amici animali ce la fecero  e finalmente  poterono giocare ad acchiapparello  e  ad altri giochi divertenti. Quando li videro gli addetti dello zoo i due fecero gli occhi dolci «Volete unire le vostre gabbie?>> e loro fecero cenno di sì, «Volete anche del cibo in più?» e loro fecero cenno di no: gli bastava  rimanere sempre insieme.

3 commenti:

  1. ciao Giacomo, ho appena letto la tua nuova storia.
    E' BELLISSIMA!!!!!!!!! SEI BRAVO!!!!! Per favore, scrivi altre storie.
    Zia Laura

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  2. La tua storia mi è piaciuta moltissimo, sei un ragazzo straordinario con mille idee e fantasie. Diventerai presto uno scrittore o un poeta.
    nonna Rosa

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  3. Che bella storia di amicizia, che bravo scrittore...chissà se diventerai famoso come Antoine de Saint-Exupéry
    zia Tasha

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