domenica 31 marzo 2013

Come creare un animale fantastico


Come creare un animale fantastico (fatto con pezzi di un animali differenti, per esempio con la faccia da renna, il corpo da leone, le ali d’aquila, la coda da branchiosauro e le zampe da cavallo)

1)scegliere un animale base (anche estinto) per il corpo, poi altri per la coda, la testa gli arti ed eventualmente le ali da cui nascerà questo animale misterioso. Io ho scelto come animale base la tartaruga e come altri animali il tapiro, il Brachiosauro, il cervo, il Dunkleoteus e la farfalla.
2)scegliere quali animali prendere per quali parti del corpo (ad esempio quale utilizzare per la testa e quale per la coda. Io ho scelto di fare la faccia da cervo, il collo da Brachiosauro mentre la coda da Dunkleoteus, ecc.)
3) iniziare a comporre il disegno con le proprie idee. Si può anche iniziare da un animale e lasciarsi ispirare al momento.
4) fare il suo identikit cioè inserire le dimensioni, le caratteristiche, la dieta, le abitudini e le zone del mondo in cui vive.
5) colorare a piacere, in modo realistico o fantastico.
6) infine dare un nome: si può utilizzare la tecnica di usare le sillabe dei nomi degli animali che compongono il disegno o darne uno in base alle abitudini o all'aspetto fisico.
      


Identikit
Nome: Cervo alato dello tzunami
Dimensioni:altezza 1,2 m lunghezza 1,2 m
Dieta: quasi sempre erbivoro, ma in alcune occasioni si nutre di pesci.
Abitudini: quando arriva uno tzunami si tuffa nell’acqua per mangiare pesce. Le ali non servono per volare, ma per avvertire con i loro colori che rompere il guscio non è una buona idea, riesce ad alzarsi di due cm per pochissimo tempo. Con il passare del tempo accumula acqua nel guscio e le molecole raddoppiano ogni minuto, infatti c’è come un geyser infinito che fuoriesce dai fianchi.
Dove vive: in Giappone, lungo alcune coste.

sabato 23 marzo 2013

Il delitto del pesce elefante



Simone Pozzi era uno studioso di pesci e dopo aver preso alcuni pesci elefante dal fiume Zaire ricostruì nell’acquario di casa sua un habitat simile al loro e incominciò a osservarli.
Due ore dopo fu trovato morto e insanguinato allora fu chiamato l’investigatore Leo, che andò subito nel luogo del delitto. Nella stanza c’era un acquario gigantesco con due pesci elefanti, lui era insanguinato da tutte le parti e giaceva vicino all’acquario, a terra una statuina raffigurante un guerriero, un libro di animali e uno di pesci con la pagina del pesce elefante stappata, due pinne da sub e una sciarpa di pelliccia.
Leo capì subito che i sospettati erano Marco Pisa, appassionato di pesci, Luigi De Carlo, custode di un museo, Joe Brown, famoso subacqueo, Chiara Rossi, moglie di Simone, infine Gianni Verdi, appassionato di animali. Leo interrogò per prima la moglie di Simone ma dimostrò di essere innocente mostrando lo scontrino di un supermercato. Allora interrogò il signor De Carlo ma disse che stava lavorando ed era così. Tutti avevano alibi dimostrabili tranne Marco Pisa e Joe Brown. Inizialmente Leo pensò che era stato Joe perché era molto invidioso di Simone, ma poi si accorse che era stato Marco Pisa, perché la rivalità di sfida sui pesci tra loro portò uno a uccidere l’altro. Quindi Leo ammanettò Pisa e lo arrestò. Leo aveva capito il movente e Pisa gli spiegò il piano: lo aveva stordito con le pinne, gli aveva sbattuto in testa il libro di animali, tolto la pagina del pesce elefante per ferirgli la mano e con la statuetta ucciso. La sciarpa di pelliccia non c’entrava nulla, era solo stata dimenticata lì dalla moglie

domenica 10 marzo 2013


YOUP(SI DICE YUP) E IL SUO VICINO DI GABBIA

Dopo molte avventure in Brasile, il tapiro Youp fu catturato e portato in un bello zoo (puoi leggere una storia di questo tapiro in fondo al blog). Qui incontrò un animale fantastico: “il cervo straiato merdioniale” o almeno lui legge così (il suo vero nome è cervo striato meridionale, è inventato dalla mia fantasia ed è descritto proprio sotto questo post)

Quando si svegliò Youp si sentì un po’ strano, sembrava solo che avesse cambiato habitat o almeno zona, il posto era molto simile alla foresta amazzonica, ma presto sentì delle voci di persone, Youp spaventato scappò, perché non sapeva di essere in uno zoo, ma poi si fece avanti e vide che era in una specie di gabbia grandissima circondata da una recinzione. Sbirciò da dietro un albero e vide che la gente non gli mostrava attenzione: erano tutti attratti da un animale strano. Era come Gigino, ma con strisce nere. Capì che il suo nome doveva iniziare con la parola cervo e allora lesse il cartello sulla recinzione che li separava «cervo straiato merdionale».  Lo chiamò: «Ehi amico con le corna, ho visto un tuo parente: era il mio migliore amico e si chiamava Gigino, ora è morto.» Lui disse: «eh?!?» dopo un po’ aggiunse che in parte l’aveva sentito e gli disse che gli dispiaceva per la morte di Gigino.
Passarono i giorni e Youp si annoiava, tranne quando alcuni visitatori gli scattavano foto, in quei giorni aveva scoperto a che cosa servivano le macchine fotografiche e quando le puntavano su di lui agitava il naso o muoveva le orecchie, oppure agitava il suo didietro e magari faceva scatti avanti e indietro. A volte parlava con il cervo striato meridionale  (era così il suo vero nome) e solo dopo un mese si presentarono: quel cervo si chiamava  Riòmol.
Col passare del tempo divennero grandi amici perché parlavano molto tra di loro, raccontandosi della loro vita, facevano gare di velocità, suonavano insieme sulle recinzioni, sulle foglie secche e su altri elementi presenti intorno a loro. Ormai quasi nulla li poteva separare e decisero che dovevano unire le loro gabbie. Lo fecero scavando un mini-tunnel sotto la recinzione con gli zoccoli e le corna: era molto faticoso ma ci tenevano tanto. Alla fine i nostri amici animali ce la fecero  e finalmente  poterono giocare ad acchiapparello  e  ad altri giochi divertenti. Quando li videro gli addetti dello zoo i due fecero gli occhi dolci «Volete unire le vostre gabbie?>> e loro fecero cenno di sì, «Volete anche del cibo in più?» e loro fecero cenno di no: gli bastava  rimanere sempre insieme.